Disturbi dell’alimentazione: anoressia e bulimia

I disturbi dell’alimentazione, come l’anoressia e la bulimia possono essere in relazione al comportamento alimentare di una persona ed incidere in maniera significativa nella storia della sua vita.

L’Anoressia

Con il termine Anoressia viene solitamente descritto il comportamento di persone che mostrano il rifiuto a mantenere un peso corporeo adeguato, il timore di ingrassare, un’alterazione nella percezione dell’immagine corporea nelle forme e nelle dimensioni.

Le persone restringono la quantità totale di cibo assunto, portando generalmente una stretta riduzione calorica, circoscrivendo nel tempo l’assunzione di un definito e ridotto insieme di alimenti. Si possono riscontrare delle “condotte di eliminazione” funzionali al raggiungimento di un peso corporeo adeguato e l’inizio di attività fisica intensa e perdurante.

L’attenzione sembra diretta primariamente verso il proprio peso corporeo che viene monitorato e misurato con metodi diversi e continuità temporale. Riuscire a mantenere entro i limiti stabiliti il proprio peso corporeo è segnale di grande capacità di mantenere il controllo e indice di soddisfazione e percezione di autoefficacia.

Questo mese sono dimagrita di 3 chili, spero di raggiungere il mio obiettivo.

Le conseguenze fisiche determinate dalla non sufficiente introduzione di elementi nutrienti sono talvolta negate da queste persone che giungono all’attenzione specialistica su pressione di famigliari o amici.

Io mi vedo magra, mi vedo bella.

Si possono riscontrare delle riduzioni rispetto alle interazioni sociali, inizialmente selezionate con cura e con l’andare del tempo ridotte al minimo.

Preferisco non uscire questa sera a mangiare la pizza con voi, magari la prossima volta.

La Bulimia

Le abbuffate e l’introduzione di metodi per prevenire il conseguente aumento di peso sono tra le caratteristiche descrittive attribuibili alla definizione di Bulimia.

Con la parola abbuffata si fa riferimento all’ingestione in un determinato periodo di tempo di una quantità di cibo più grande rispetto a quanto la maggioranza degli individui assumerebbe in circostanze simili.

Le persone che portano questi comportamenti potrebbero vergognarsi e cercare di non farsi vedere durante questi momenti che vengono descritti come intimi, contraddistinti da stati di umore variabile e culminanti con uno stato di “pienezza fin a star male” da parte della persona.

Come viene riportato nel DSM IV:

“Un’abbuffata è inoltre accompagnata da sensazione di perdere il controllo. Un individuo può esperire un senso di estraneamento durante l’abbuffata specialmente nelle fasi precoci del disturbo: alcuni riferiscono l’abbuffata come una sorta di esperienza di derealizzazione.”

Vengono descritte azioni funzionali al controllo del peso e alla riduzione delle conseguenze dell’abbuffata come l’autoinduzione del vomito, l’esercizio fisico e il digiuno.

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